domenica, maggio 20, 2007

una poesia contro tutti (da aggiustare)

Siamo i falliti, i vigliachi stupidi, i caduti senza nome, i scifosi esclusi col mondo che ci ha chiuso le porte, non bussiamo, esistiamo, niente di piú e niente di meno.

Siamo i falliti, i brutti cattivi e quello che non abbiamo é tutto quello che abbiamo, i tempi cambiano, ma noi, noi no e la tecnologia avanza, ma il trattemento che riceviamo rimarrá sempre lo stesso.

Siamo i falliti, gli idioti cretini, quelli che non servono, quelli che nemmeno sono e i sputi, le ingustizie, i sguardi avvelenati per noi e dei bastardi per le giovani donne e ai grandi signori il culo e grazie.

Siamo i falliti, i malatti cornutti, tutti sopra di noi e il resto che cade giú, il disaprezzo é il prezzo che paghiamo, (nelle nostre vite di bello non c´é) e le strade piú scure, le vite piú insicuri con noi, tagliati fuori e sulle piazze i nostri gridi, i nostri canti, siamo noi i falliti.